CONOSCENZE SCIENTIFICHE DEI MAYA

 

 
 
LA NUMERAZIONE VISAGESIMALE
Il sistema di numerazione dei maya si basava su tre soli simboli: una conchiglia stilizzata per lo zero, un punto per l’uno, una barretta per il cinque. Il sistema era, infatti, vigesimale (in base 20 anziché 10 come facciamo noi) e i numeri venivano disegnati verticalmente. La caratteristica più notevole della matematica maya era tuttavia il "principio dello zero". Questo concetto astratto, essenziale per tutti i calcoli, era stato elaborato solo dai babilonesi e dagli indù. In Europa fu introdotto nel Medioevo e come sia stato scoperto in Mesoamerica è uno dei tanti misteri che avvolgono le culture precolombiane. 

IL CALENDARIO
Il calendario rappresenta un’altra conquista dell’ingegno maya. Misurare il tempo non significò per loro soltanto ordinare gli elementi in una sequenza ordinata, ma assunse connotazioni religiose ben precise. I maya ritenevano, infatti, che gli avvenimenti si ripetessero in cicli calcolabili e quindi chi possedeva la capacità di elaborare il calendario era anche in grado di prevedere e, magari, prevenire. I maya conoscevano e usavano due calendari: il primo di 260 giorni misurava l’anno cerimoniale e su di esso si basavano le profezie; il secondo era composto di 365 giorni e veniva detto "anno vago" o "anno civile". Esso era diviso in 18 mesi di 20 giorni ciascuno, con l’aggiunta di un mese supplementare di 5 giorni ritenuto infausto. Il punto di partenza del calendario ("l’anno zero") è stato fatto risalire al 3114 a.C., che i maya ritenevano la data della creazione del mondo: da allora, misurando una successione di cicli ricorrenti, hanno calcolato enormi archi di tempo in modo analogo a quello da noi usato per conteggiare anni, decenni, secoli e millenni. Come si vede la scrittura di questo calendario è molto complessa ma esso fu usato in tutta la Mesoamerica ed è considerato il più preciso del mondo antico. Alla matematica, alla calendaristica e alla religione era strettamente legata anche l’astronomia. Lo studio del cielo, in cui gli astri rappresentavano le divinità, mirava a controllare meglio gli eventi terrestri dei quali gli dei erano ritenuti responsabili. I maya giunsero così a calcolare (e a prevedere) le eclissi di sole e i cicli della luna e di Venere.