ALCUNE FOTO
Centro vitivinicolo dell'alto Monferrato, a ridosso dell'appennino ligure e a pochi chilometri dal porto di Voltri (Genova), si trova ad una altitudine di mt. 405 s.m. e con circa 1000 abitanti, sorge sul pendio di un colle ed è dominato da un imponente castello. Le due caratteristiche principali (l'altitudine e la coltura della vite) non sono mai scomparse, ma restano a sfidare il tempo che avanza con la sua inesorabile erosione e l'insistente pressione del consumismo. Il segno, forse, di un'oscura resistenza, cullata dal ritmo lento delle stagioni, alla vita frenetica, strana e confusa; metafora forse di una mentalità e di un tipo di vita che resistono agli anni che scorrono addosso e che hanno, per questo, radici che si perdono nella tradizione e nella storia. Una storia appena sussurrata, spesso segnata da tragedie e dal dolore; accolta a volte con una certa fatalità, quella, per intenderci, del contadino che scruta il cielo con impotenza e speranza.
IL NOME
Deriva forse dal termine "Curtis-Maurina", antico nome romano. Il primo nome storicamente datato, però, è quello di Cremenium o Cremenna, presente in un diploma di Ottone II dell'anno 976 (a favore della chiesa di Savona); in un diploma di Ottone III (998) diventa Cremente e in quello di Arrigo II (1014) è Cremaena. Troviamo, infine, il termine Cormorinum in una lettera del provinciale dei Carmelitani nel 1440, così come nelle Bolle di Pio II (1459) e di Sisto IV (1473). ( G. Gaino : "Cremolino nella storia"- Asti, 1941 )
LA STORIA
Antica terra degli stazielli, passa al contado di Acqui durante gli ultimi anni del periodo carolingio. Con gli Ottoni anche queste zone vengono assoggettate all'atto di investitura e il vescovo di Acqui ottiene così con l'investitura temporale della diocesi acquese, compreso Cremolino.
Sembra che anche Cremolino non sia stato
risparmiato dalle scorrerie saracene e traccia di questo passaggio, secondo la
tradizione, sarebbe la località antistante il Borgo medievale e denominata
Bruceta, sede dell'omonimo Santuario. Cremolino, insieme a parte dell'acquese,
passò alla sede vescovile di Savona e, successivamente, sotto il dominio dei
Signori del Bosco, di stirpe Aleramica. Col matrimonio tra Agnese e il marchese
Federico Malaspina iniziò su Cremolino, intorno al 1240, la signoria dei
Malaspina, che durò per due secoli e che si spegne con Isnardo. Cremolino viene
occupato in un primo tempo da Amedeo di Savoia, poi restituito al Marchese del
Monferrato, che lo devolse alla Camera Marchionale; i Cremolinesi "
preferendo esser sudditi di principe anziché vassallo di feudatario, fecero
..... atto di dedizione, in Casale, al Marchese Guglielmo Paleologo, il quale
l'accettò confermando le usanze, i privilegi e le esenzioni di cui quegli
abitanti ab antiquo godevano".
( M. Terragni : "Il Castello di Cremolino", in
"L'illustrazione italiana" 1921)
Successivamente il feudo di Cremolino
passò alle casate genovesi dei Sauli, dei Centurioni, dei Doria e, infine, dei
Serra fino al 1708, anno in cui tutto il Monferrato divenne parte del Ducato di
Savoia.
Durante questi anni (dal 1467 al 1708) Cremolino subì diverse vicende come l'occupazione spagnola del 1646 e quella del Duca di Savoia del 1672.
I MONUMENTI
Di particolare interesse è l'architettonico Castello (sec. XIII), la Porta di accesso all'antico Borgo Medievale, l'ex Convento Carmelitano (sec XV), le Chiese romaniche della Bruceta e di S. Agata, la Chiesa parrocchiale con, all'interno, un pregevole Organo Vegezzi-Bossi del 1942.
Per saperne di più: http://www.cremolino.com