MALGRADO LA RIVOLUZIONE
CHE LA SCOPERTA DELL’AMERICA OPERO' NEL PENSIERO E NELLE CONOSCIENZE
SCIENTIFICHE DEL TEMPO, I VIAGGI DI COLOMBO AVEVANO AVUTO FIN DALL’INIZIO UNO
SCOPO PREVALENTEMENTE ECONOMICO: l’APERTURA DI UNA ROTTA PIU' BREVE PER LE
INDIE, TERRA DELLE SPEZIE E DI TANTE ALTRE RICCHEZZE.
Al ritorno dal suo primo viaggio, la Spagna
si affrettò quindi ad ottenere dal papa Alessandro
VI il riconoscimento dei propri diritti su tutte le terre
d’Occidente con la bolla Inter caetera il 4 maggio 1493 che definì i
possedimenti spagnoli e portoghesi nel Nuovo Mondo (Nord e Sud America). La
linea di demarcazione correva da nord a sud, circa 483 km ad ovest delle
Azzorre e delle isole di Capo Verde, con tutte le nuove terre ad est spettanti
alla corona portoghese, e quelle ad ovest alla Spagna. L’insoddisfazione subito
mostrata dai portoghesi portò al trattato di Tordesillas
(1494), nel quale una nuova linea di demarcazione (ratificata dal
papa Giulio II nel 1506) venne
stabilita a circa 1770 km ad ovest di Capo Verde, assegnando in questo modo il
Brasile alla sovranità portoghese. Anche quel trattato diede tuttavia spazio
all’emergere di periodiche dispute tra i due paesi, regolate da tre differenti
e successivi accordi (1750, 1761 e 1779). I viaggi di Colombo verso quelle che
egli riteneva le estreme propaggini dell’Asia furono seguiti, già qualche anno
dopo, da altri viaggi e da altre scoperte.
Vasco Da Gama (Sines 1469 - Cochin 1524), esploratore e navigatore
portoghese, fu il primo europeo a raggiungere l’India circumnavigando l’Africa,
progetto concepito ottant’anni prima da Enrico il
Navigatore. Incaricato dal re Manuele I
del Portogallo di raggiungere l’India via mare, salpò da Lisbona al comando di
quattro navi 8 luglio 1497 e, dopo tredici settimane di navigazione, doppiò
il capo di Buona Speranza (già raggiunto
per primo, nel 1488, dal portoghese Bartolomeo Diaz),
realizzando il più lungo viaggio oceanico dell’epoca. Il giorno di Natale del
1497 avvistò la costa dell’Africa sudorientale, cui diede per questo motivo il
nome di Natal. Raggiunse prima il porto di
Mozambico, e poi, costeggiando, Malindi (attuale Kenya)
e da lì, guidato da un pilota arabo, arrivò al centro commerciale di Calicut, sulla costa indiana del Malabar, il 20 maggio del 1498. L’ostilità della
comunità musulmana locale, che temeva per i propri traffici, gli impedì di
siglare qualsiasi accordo commerciale con il ragià Samurin. Il viaggio di
ritorno, funestato dai venti sfavorevoli, iniziò il 5 ottobre e richiese tre
mesi soltanto per giungere a Malìndi. Molti uomini dell’equipaggio morirono di scorbuto prima che la spedizione riuscisse a
ritornare in patria, nel settembre del 1499. Vasco da Gama aveva così coperto
24.000 miglia e aveva dimostrato che l’oceano
Indiano non era affatto il mare chiuso immaginato
dagli antichi greci. Fu premiato con il titolo di ammiraglio delle Indie, della Persia e dell’Arabia, e nel
febbraio del 1502 fu nuovamente inviato a Calicut per vendicare il massacro
degli uomini lasciati nell’ufficio commerciale permanente istituito dai
portoghesi. Vasco da Gama sottomise la popolazione locale e impose a Samurin
una costosa pace. Durante il viaggio di ritorno in Portogallo, nel settembre
1503, stabilì due colonie portoghesi a Mozambico e Sofala (oggi Beira), lungo la costa dell’odierno Mozambico. Nel 1519 fu nominato conte di Vidigueira
e nel 1524, quando le sorti portoghesi in India volsero al peggio, fu
richiamato da re Giovanni III che, nominatolo viceré, lo inviò nuovamente in
India, dove però morì tre mesi dopo il suo arrivo. Vasco da Gama fece di
Lisbona il più grande centro europeo dell’epoca per il commercio delle spezie e
gettò così le basi dell’impero portoghese nell’Africa orientale, in
india, in Indonesia e in Cina.
Un alto navigatore portoghese, Pedro A!vares Cabral (Belmonte 1467 ca.-
Santarem 1520 ca.), nel 1500 guidò una spedizione commerciale diretta in
India. Con 13 vascelli e più di mille uomini, lasciò Lisbona con l’intenzione
di procedere oltre il capo di Buona Speranza,
lungo la via aperta nel 1497-98 da Vasco da Gama.
Per sfuggire tempeste e bonacce Cabral optò per una rotta più occidentale di
quella seguita dal suo predecessore, ma le correnti e i venti lo spinsero molto
più ad occidente di quanto non avesse voluto. Il 22 aprile del 1500, infatti,
circa tre mesi dopo lo sbarco dell’esploratore spagnolo Yàñez Pinzòn, Cabral raggiunse la costa dell’attuale stato
brasiliano di Bahia. Dopo aver preso possesso della regione, mandò una delle
sue navi in Portogallo per ufficializzare la scoperta. Negli anni successivi
molti sostennero che la deriva verso occidente di Cabral fosse in realtà
intenzionale. Egli avrebbe, infatti, cercato di scoprire nuove terre nella zona
di competenza portoghese determinata dalla Linea dì
demarcazione, quella frontiera invisibile, fissata dal trattato di
Tordesillas, che suddivideva il Nuovo Mondo nelle zone di influenza spagnola e
portoghese. Dopo aver completato la sua lunga deviazione verso il Brasile,
Cabral riprese il viaggio verso il capo di Buona Speranza, raggiungendo infine
Calicut, in India, dove fissò una base
commerciale permanente. Rientrato in Portogallo nel 1501, trascorse gli ultimi
anni della sua vita nell’anonimato.
Il fiorentino
Amerigo Vespucci; (Firenze 1454
- Siviglia 1512), nel 1495 rilevò l’incarico di Giannotto Berardi che, per
conto dei Medici, gestiva a Siviglia una società che provvedeva ad equipaggiare
le spedizioni dirette nel Nuovo Mondo. Qui Vespucci conobbe Cristoforo Colombo, del quale allestì la terza
spedizione in America. Intorno alla seconda metà del 1499 Vespucci iniziò a
viaggiare nei nuovi territori. Compì complessivamente quattro spedizioni, che
descrisse in alcuni diari. Disegnò anche un certo numero di mappe dei luoghi
esplorati. Nonostante molti studiosi nutrano dei dubbi sulla veridicità delle
note relative al primo viaggio, essi sono però perlopiù concordi nel ritenere
che, nel corso della spedizione guidata tra il 1499 e il 1500 dallo spagnolo
Alonso de Ojeda, Vespucci abbia effettivamente esplorato un’ampia sezione della
costa settentrionale del Sud America, raggiungendo il Rio
de la Plata. Il merito dell’esploratore italiano fu quello di capire
che i territori esplorati non facevano parte dell'Asia, bensì di
un nuovo continente, che egli chiamò appunto "Nuovo Mondo". Il
geografo e cartografo tedesco Martin Waldseemüller, traduttore dei resoconti di
viaggio di Vespucci, suggerì per questo motivo la denominazione di
"America"per i nuovi territori. Applicato in un primo tempo
solamente alla parte meridionale del continente, il nome fu esteso a tutto il
Nuovo Mondo dopo la pubblicazione del planisfero di Waldseemüller (1516).
INTANTO GIUNGEVANO ALLE
CORTI EUROPEE NOTIZIE E RESOCONTI SULLA VASTITÀ E SULLE RICCHEZZE DELLE TERRE
OCCIDENTALI. STIMOLANDO CURIOSITÀ, ASPETTATIVE, DESIDERI DI POTENZA. GLI
INGLESI, IGNORANDO IL TRATTATO DI TORDESILLAS, S1 DEDICARONO ALLE REGIONI
SETTENTRIONALI DELL'AMERICA, CHE SAREBBERO PIÙ TARDI DIVENUTE UNA DELLE ZONE
PRIVILEGIATE DELLA LORO ESPANSIONE COLONIALE.
Giovanni Caboto (1450 ca.- 1499 ca.), navigatore ed esploratore
italiano, nato probabilmente a Genova, si trasferì giovanissimo a Venezia, dove
intraprese i primi viaggi per mare e si dedicò al commercio delle spezie con il Medio Oriente. A quell’epoca si
rafforzava sempre più la convinzione che la Terra fosse rotonda e che quindi
l’Estremo Oriente potesse essere raggiunto anche via mare, navigando verso
Occidente. Trasferitosi a Valencia nel 1490, Caboto progettò e diresse i lavori
di ampliamento del porto cittadino, avviati dal re Ferdinando
lI il Cattolico ma bloccati nel 1493 a causa di una grave
crisi finanziaria. In quello stesso anno Cristoforo
Colombo ritornò dal suo primo viaggio
transatlantico. Caboto, avendo intuito che il genovese non aveva raggiunto
l’Asia, si propose a Ferdinando e Isabella
per un viaggio esplorativo lungo una rotta più settentrionale. Poiché ricevette
un rifiuto dai reali di Spagna, si trasferì nel 1496, in Inghilterra,
dove riuscì a convincere il re Enrico VII a sostenere il suo progetto. Partì da
Bristol nel 1496, ma le pessime condizioni meteorologiche lo costrinsero a
rientrare in porto. Con un equipaggio di 18 uomini (tra i quali vi era forse il
figlio Sebastiano Caboto),
lasciò nuovamente Bristol il 20 maggio del 1497. Il viaggio,
assai difficoltoso, si concluse il mese successivo con l’approdo su una terra
che egli ritenne essere l’Asia nord-orientale e che, in realtà, era
probabilmente l’isola di Terranova o, come
sostiene una fonte dell’epoca, la costa del Maine
o della Nuova Scozia. Tornato in Inghilterra,
Caboto ottenne il sostegno del re per una nuova spedizione, con cui egli
intendeva raggiungere l’odierno Giappone costeggiando in direzione sud le terre
scoperte in precedenza. Nel maggio del 1498 lasciò Bristol al comando di una flotta
di cinque navi. Pochi giorni dopo la partenza, una tempesta costrinse una delle
navi a tornare indietro, mentre le altre proseguirono e non fecero mai più
ritorno. Oltre all’ipotesi del naufragio nell’Atlantico, alcuni storici ne
avanzano una seconda, molto più complessa, secondo la quale Caboto avrebbe
raggiunto le coste del Nord America e, come stabilito dal suo programma,
avrebbe iniziato a procedere in direzione sud-ovest. Nel 1501, infatti,
l’esploratore Gaspar Corte-Reál ricevette
dagli indigeni del Nord America, con cui era entrato in contatto, alcuni
oggetti molto probabilmente appartenuti agli uomini della spedizione di Caboto.
Nel XIX secolo lo storico spagnolo Martin Fernández de Navarette ipotizzò
inoltre che la spedizione spagnola nei Caraibi del 1499, guidata da Alonso de
Ojeda, Juan de la Cosa e Amerigo Vespucci,
avesse incontrato gli uomini di Caboto al largo della penisola di Guajira, nel
nord della Colombia, e li avesse derubati e uccisi. Nonostante il misterioso
epilogo del viaggio del 1498 e la sospensione di qualsiasi attività esplorativa
inglese durante il regno di Enrico VIII,
la spedizione di Caboto pose le basi della futura colonizzazione inglese
del Nord America. Le esplorazioni di Caboto assicurarono inoltre ai
geografi europei le prime indicazioni scientifiche relative alla vastità del
continente americano e stimolarono in maniera determinante la ricerca del passaggio di Nord-Ovest verso l’Oriente.
Sebastiano Caboto (Venezia 1476 ca. - Londra 1557), figlio di Giovanni Caboto, fu anch'egli un navigatore e
cartografo al servizio della corona inglese. Il primo viaggio documentato di
Sebastiano nel Nord America, benché egli sostenesse di aver partecipato alla
spedizione paterna del 1497, risale al 1508 e fu autorizzato dal re d’Inghilterra
Enrico VII. Dopo aver raggiunto le coste
dell’attuale Labrador, Caboto costeggiò
il continente in direzione nord fino alla baia di
Hudson. Nel 1512 si mise al servizio del re di Spagna Ferdinando lI il Cattolico e, dopo la sua morte,
del suo successore Carlo I (in seguito Carlo V
imperatore).Nel 1518 fu promosso dal re al grado di maggiore pilota e, nel
1525, ottenne il comando di una spedizione esplorativa nell’oceano Pacifico.
L’anno successivo Caboto raggiunse la costa dell’attuale Argentina in prossimità di un grande estuario,
formato dalle foci di alcuni grandi fiumi, che battezzò Rio de la PIata. Convinto che all’interno del continente avrebbe
trovato oro e argento, abbandonò il suo progetto originario e iniziò una
difficile quanto inconcludente esplorazione della regione. Tornato in Spagna
nel 1530, fu arrestato, giudicato colpevole di cattiva amministrazione e
confinato in Africa per quattro anni. Tre anni dopo il re lo riabilitò e gli
restituì grado e incarico. Nel 1544, il suo ultimo anno al servizio della
Spagna, Caboto completò l’incisione di un prezioso mappamondo.
Tornato in Inghilterra nel 1549, ottenne un vitalizio da re Edoardo VI.
Nel 1551 fondò la Compagnia della Moscovia, un’organizzazione commerciale
inglese operante in Russia; due anni dopo finanziò una spedizione alla ricerca
del passaggio di Nord Est, tra l’Europa e
l’Asia.
Giovanni da Verrazzano (Firenze 1485 ca. - America centrale 1528),
navigatore toscano entrato al servizio della marina francese, divenne famoso
come corsaro e cacciatore di navi spagnole.
Fu incaricato dal re di Francia Francesco I
di conquistare nuove terre per la Francia e di cercare una via navigabile verso
occidente diretta in Cina. Nel 1524 raggiunse la costa dell’attuale South Carolina, da dove partì per esplorare la
costa americana. Navigò nell’estuario del fiume Hudson, mai raggiunto prima di
allora da alcun europeo, e proseguì verso nord fino a raggiungere la Nuova Scozia. Nel 1528 Verrazzano partì per il suo
secondo viaggio nel Nuovo Mondo, questa volta diretto in America centrale, ma
non fece più ritorno in patria. Della spedizione non si seppe mai più nulla, ma
si presume che Verrazzano e i suoi uomini siano stati uccisi dagli indigeni in Brasile.
Circa trent’anni dopo la scoperta
dell’America Ferdinando Magellano
(Portoghese, Fernão de Magalhães; spagnolo, Fernando de Magallanes; Sabrosa
1480 - isola di Mactan, Filippine 1521), navigatore ed esploratore portoghese,
fu il primo europeo ad attraversare l’oceano
Pacifico e a circumnavigare il globo. All’età di 12 anni entrò a
corte come paggio della regina Eleonora, consorte di re Giovanni lI. Nel 1505 partecipò al primo di una lunga serie di
viaggi in India, durante i quali aiutò il viceré Francisco
de Almeida e il suo successore Diego Lopez de Sequira a strappare agli
arabi il controllo sui porti commerciali indiani di maggior interesse. Nel
1509, insieme all’amico Francisco Serrao, fu protagonista di un fallito
tentativo di conquista del porto malese di Malacca.
Serrao e Magellano raggiunsero poi le Molucche (allora
conosciute come "isole delle spezie") dove, tra il 1511 e il 1512, si
dedicarono al commercio della cannella e
della noce moscata. Magellano ritornò in
Portogallo nel 1512, fu promosso al grado di capitano e partecipò ad una
campagna contro i saraceni in Marocco, durante la quale fu vittima di una
ferita che lo rese zoppo per il resto della vita. Vistosi rifiutare un aumento
del proprio appannaggio dal re Emanuele I del
Portogallo, che era rimasto indifferente anche alla richiesta di finanziare una
spedizione alle Molucche, Magellano rinunciò alla nazionalità portoghese e, nel
1517, si mise al servizio del re di Spagna Carlo I
(successivamente Carlo V, imperatore del
Sacro romano impero).Magellano era venuto a conoscenza da diverse fonti che
l’America meridionale non era collegata al misterioso "grande continente
meridionale" e propose pertanto di raggiungere l’Oriente navigando verso
occidente, oltre l’estremità meridionale del continente americano. La linea di demarcazione fissata nel 1494 dal trattato
di Tordesillas precludeva ai vascelli spagnoli la rotta a sud dell’Africa ma, a
causa delle scarse conoscenze geografiche dell’epoca, non definiva con
esattezza quali territori agli antipodi dell’Europa cadessero nella sfera di
competenza della Spagna e del Portogallo. Mentre il Portogallo andava
progressivamente affermando la sua posizione nelle Indie orientali, la Spagna,
priva di una via marittima che conducesse in Oriente, si vedeva esclusa dalle
regioni del globo più interessanti dal punto di vista commerciale. La proposta
di Magellano fu dunque accolta dalla corona spagnola e i banchieri tedeschi Fugger assicurarono il finanziamento della sua
spedizione. Il 20 settembre 1519, Magellano salpò da Sanlúcar de Barrameda al
comando di cinque navi e 250 uomini. Dopo aver costeggiato l’Africa fino
all’attuale stato di Sierra Leone, la
spedizione attraversò l’Atlantico e raggiunse
il Sud America. Esplorò le coste del Brasile e, nel febbraio del 1520,
raggiunse il Rio de la Plata, che, per la sua
ampiezza, indusse Magellano a credere di essere giunto presso l’estremità
meridionale del continente. Qui la leggenda tramanda che il portoghese vide in
lontananza una montagna ed esclamò "monte video!" ("vedo
una montagna"), da cui è derivato il nome della città che fu qui fondata
due secoli più tardi, Montevideo, l’attuale
capitale dell’Uruguay. lI 31 marzo,
all’inizio dell’inverno australe, la flotta raggiunse il porto di San Juliàn,
nella Patagonia meridionale, dove Magellano
decise di svernare. Durante l’inverno una delle navi fece naufragio mentre
esplorava le coste della Patagonia. Il 24 agosto 1520 fu ripresa la
navigazione e il 21 ottobre Magellano affrontò lo stretto che egli
chiamò di Todos los Santos e che oggi è noto come stretto di Magellano. La navigazione del
periglioso braccio di mare che separa la Patagonia dalla Terra del Fuoco
richiese trentotto giorni, durante i quali la Sant’Antonio disertò e
fece ritorno in Spagna. I fuochi che Magellano vide lungo la costa in direzione
sud mentre attraversava lo stretto gli ispirarono il nome di Terra del Fuoco. II 28 novembre 1520, le tre navi
superstiti raggiunsero il mare aperto, che il comandante chiamò
"Pacifico" a causa della sua apparente tranquillità. Dopo aver
risalito la costa occidentale del Sud America, la spedizione fece rotta verso
occidente attraverso l’oceano. La rotta precisa di Magellano non è nota, ma è
certo che egli navigò a settentrione della maggior parte delle isole del
Pacifico, avvistando solamente gli scogli desertici ai margini dell’arcipelago
delle Tuamotu (per lui, isole della
Delusione). La spedizione si trovava intanto pericolosamente a corto di cibo e
di acqua potabile e già molti uomini erano morti di scorbuto.
Costretti a nutrirsi di cuoio bollito, di topi e di segatura, i sopravvissuti
raggiunsero Guam, nelle isole Marianne, il 6
marzo 1521, dopo aver navigato in mare aperto per circa cento giorni La
popolazione locale accolse amichevolmente Magellano e i suoi uomini e permise
loro di fare scorta di viveri. Gli indigeni, incuriositi dagli oggetti
personali degli europei, non esitarono a impossessarsene. Magellano non
apprezzò questo comportamento e chiamò il luogo "isla de Ladrones"
(isola dei Ladri).Navigando quindi verso occidente in cerca delle Molucche,
la spedizione raggiunse dopo dieci giorni l’arcipelago delle Filippine. Raggiunta l’isola di Cebu il
7 aprile, Magellano strinse un accordo con il capo indigeno locale, che lo
aiutò a organizzare un attacco contro la vicina isola di Mactan. Nel corso del
viaggio, il 27 aprile 1521, il grande navigatore portoghese fu ucciso da un
gruppo di indigeni guidati dal toro capo Lapu-Lapu. Dopo la morte di
Magellano una delle navi fu data alle fiamme dal suo equipaggio per impedire
che cadesse nelle mani degli avversari. Le altre due riuscirono a fuggire e il
6 novembre 1521 raggiunsero le Molucche. La Victoria, comandata da Juan Sebastiàn Elcano, completò la
circumnavigazione del globo, raggiungendo Siviglia, dopo aver doppiato il capo di Buona Speranza, I’8 settembre 1522.Il carico
di spezie riportato in patria dalla Victoria, fu sufficiente a pagare
tutte le spese della spedizione. Il passaggio attraverso lo stretto di
Magellano si dimostrò comunque troppo complesso per rappresentare una via
commerciale percorribile tra l’Europa e le Molucche e la Spagna preferì vendere
i propri diritti relativi a quella parte del mondo ai Portogallo, Il
viaggio di Magellano pose comunque le basi per le relazioni commerciali
tra il Nuovo Mondo e l’Oriente, che si svilupparono in tempi
successivi.
La circumnavigazione del globo
compiuta dalla spedizione di Magellano, insieme ai viaggi di Vasco da Gama e di Cristoforo
Colombo, affermò definitivamente in Europa la consapevolezza della
sfericità del pianeta e dimostrò che gli oceani sono tra loro collegati (gli
antichi Greci credevano che l'oceano Indiano
fosse chiuso da ogni lato dalla Terra); Magellano permise inoltre ai cartografi
di valutare per la prima volta nella storia l'estensione e la forma
dell'America settentrionale e la vastità dell'oceano pacifico.