RELIGIONE AZTECA

 

 
 
Gli Aztechi adoravano numerosi dei ciascuno dei quali presiedeva a momenti particolari della vita. Credevano che gli dei li seguissero costantemente e si adirassero se non si compivano i sacrifici prescritti o non si celebravano le feste all’epoca giusta.  Perciò cercavano di guadagnarsi il loro favore immolando molti prigionieri. Nel 12° sec, quando arrivarono in Messico, gli Aztechi erano ancora cacciatori e adoravano gli dei del cielo: Colibrì Azzurro, dio del sole e mezzogiorno, sua madre  Coatlicue, e Tezcatlipoca, dio della notte. Quando si stabilirono nella valle del Messico impararono dai Toltechi ad usare la scrittura e a studiare l’astrologia e inoltre conobbero nuove divinità adorate da altre tribù. Credevano anche che gli dei si fossero immolati per creare il sole. Per questo era loro dovere nutrirli con acqua sacra, cioè con il sangue. Ogni mese c’era una festa nel corso della quale si facevano offerte agli dei. Alla festa del dio della Primavera, ad esempio, un giovane veniva trafitto a morte con le frecce perché il suo sangue avrebbe fecondato la terra. Tutte le feste non erano così macabre; ce n’erano di quelle in cui la gente ballava e cantava inni agli dei nella piazza principale.